Perché un nome così altisonante, viene da chiedersi. Non è egocentrismo o smania (mania?) di grandezza, questa é Casa Bailo ed è del 1908, nel senso che è stata costruita nel 1908.

I Bailo non sono originari delle Valli Giudicarie, ma della Val del Chiese; nello specifico, provengono da Roncone. Senza ripercorrere l’albero genealogico, cito solo il mio bisnonno, che era un ciabattino e viveva a Stenico con la famiglia. A quei tempi – siamo tra la seconda metà e la fine del 1800 – questa era una zona abitata principalmente dalla miseria, dalla fame, dalla povertà. C’è ancora oggi chi ricorda stalattiti di ghiaccio alle finestre, durante l’inverno, e non all’esterno dei vetri, bensì all’interno, nei locali abitati dalle famiglie. Il Trentino è stato interessato da un grande fenomeno migratorio e questo ha coinvolto i figli del mio bisnonno, anche se non tutti.

Tornando alla Casa, la stessa fu costruita da mio nonno, e dai suoi fratelli, nel 1908 e ho deciso di darle un’identità che rispettasse i valori che sono le basi fondanti della casa stessa. 

Dopo la fine della II Guerra Mondiale, per diversi motivi, mio nonno Gaetano decise di trasferirsi a Brescia con la famiglia – moglie, Franca, e i quattro figli: Bruna, Clotilde, Franco e Lodovico – mantenendo, comunque, la proprietà dell’appartamento in cui era vissuto fino ad allora. Mio padre – Franco – e i suoi fratelli sono nati in questa casa.

Alla morte di mio nonno Gaetano, nel 1972, mio padre rilevò la proprietà dai fratelli e, alla sua morte – nel 2017 -, tale proprietà, per sua volontà testamentaria, è arrivata a me.

Io, terza figlia di Franco, amo definirmi un “cuore a metà”, essendo nata a Brescia e cresciuta parzialmente qui, in questa casa, a Stenico. Del Trentino ho molti modi di dire, tradizioni, usi e cucina. 

Nel 2018 ho iniziato ad accarezzare l’idea di aprire una attività, sogno che prendeva polvere in un angolo remoto della mia mente da molti anni.

Nel 2020, il giorno in cui è stato dichiarato il primo Lockdown nazionale a causa della malattia Covid – 19, ho deciso che io e mia figlia minore (Gaia) non ci saremmo più mosse da Stenico, da questa casa. Da quell’istante, dapprima ho scosso la polvere dal sogno e, successivamente, ho avviato il progetto che ha portato alla realizzazione di Casa Bailo dal 1908.

E’ un progetto da vivere insieme, un progetto di accoglienza, di amicizia, di calore, di vicinanza, di ospitalità. Di CASA, appunto. 

Sono fiera di proporlo a chi vorrà sperimentarlo e spero con tutto il cuore che chi accetterà questo invito troverà ciò che desidera.

Buona CASA a tutti, dunque.